Al rientro dalle vacanze ho riletto più volte i messaggi di Mario, riflettendo a lungo sulle loro conseguenze in un'ottica più universale. E' chiaro che il mondo non è tutto rose e fiori: le notizie che arrivano in questi giorni dagli scenari di guerra ancora aperti nel mondo ne sono una tristissima conferma. Ho pensato dunque che, così come in ognuno di noi esistono desideri di pace contrapposti a brame di guerra, è naturale supporre che esista qualcosa che si contrapponga all'Organismo. Riflettendo su questa affermazione mi sovviene una intuizione che ha a che fare con la dualità dell'Universo. L'essere umano vede ovunque contrapposizioni: bene e male, giusto e sbagliato, buoni e cattivi. Ma i saggi ci hanno insegnato che non esiste nulla senza il suo contrario. E che tale contrapposizione sussiste comunque solo ai nostri occhi, uomini mortali: se riuscissimo ad elevarci dallo spazio e dal tempo in cui siamo fatalmente immersi riusciremmo a scorgere la totalità dell'Esistenza, dove i poli opposti si riuniscono e si completano a vicenda. Mi viene in mente di come nel simbolo del Tao spesso si dimentichi un fatto fondamentale, ossia che le parti nera e bianca non sono statiche, ma in continuo movimento. Come ad indicare il fatto che la polarità, la dualità, insomma ciò che riusciamo a percepire con la nostra razionalità, dato che i due estremi sono immersi in una dimensione temporale che ne muta continuamente la forma e la posizione, sia essa in realtà un processo in incessante movimento. Ciò che oggi può apparire giusto, domani può non esserlo, o può non esserlo oggi, in un'altra situazione.
Ricevo a breve una mail di Mario. Comincio ora a capire quali sono i momenti significativi della vita di cui mi parlava quando ero in vacanza. Il messaggio è molto lungo e lo riporto a stralci:
Vedo che ci stai arrivando da solo, ma permettimi comunque di inquadrarti in modo schematico la nostra posizione. La Tradizione ci consiglia di informare i nuovi membri circa gli insegnamenti dell'Organismo presentandoli attraverso storie, razionalità ed analogie. Anch'io ne sono venuto a conoscenza in questo modo, e lo trovo tuttora un'ottimo metodo, in linea con la nostra visione del mondo.Cominciamo da molto, molto lontano. Decine e decine di migliaia di anni fa alcuni esseri umani del nostro pianeta si resero conto che l'energia più potente dell'Universo non era quella della Natura, delle tempeste o dei vulcani. Essa non era l'energia che smuove la terra, che scatena i fulmini o che solleva le onde del mare. L'Energia più potente non era nemmeno quella che dava la vita, che permetteva ad una foresta di crescere malgrado i cambiamenti climatici o l'avvicendarsi delle stagioni, o che manteneva in salute un uomo. Tutte queste erano solo schiave di un'altra energia, più occulta e potente.Questi nostri antichi antenati si posero domande di questo tipo. Perchè un uomo perde la vita? Potrebbero esistere milioni di motivi per cui un essere umano potrebbe non riuscire più a sopravvivere: perchè questo a volte accade e a volte no? Perchè le intenzioni di alcuni si concretizzano, portando i risultati sperati, mentre quelle di altri si infrangono sui più vari ostacoli? Mentre di fronte ad alcune il destino si abbatteva con ferocia, essi avevano osservato che di fronte ad altre la Natura, il mondo intero, qualunque condizione avversa, erano tutte costrette a piegarsi. Le spettacolari forze della Natura sembravano sconfitte di fronte all'intento delle azioni di alcuni uomini. Quando furono interrogati su cosa avessero di diverso queste azioni rispetto alle altre, tali uomini risposero con semplicità che avevano seguito una "voce": nel loro cuore essa aveva parlato loro suggerendogli che, se avessero eseguito con obbedienza i suoi consigli, il loro successo sarebbe stato totale, malgrado qualunque condizione iniziale avversa.Oggi parliamo di fortuna, destino, caso. Ma tali uomini compresero che questa abilità era diversa, che non poteva essere ogni volta una pura e semplice combinazione. Arrivarono dunque ad ipotizzare che dentro tutti gli uomini esistesse una "voce" che, se ascoltata, porta le azioni degli uomini verso un completo ed indubitabile successo. Si accorsero purtroppo subito di una cosa: che la voce non è nè buona, nè cattiva. Essa infatti non è dalla parte di nessuno, nè degli onesti, nè dei disonesti. Nè dei santi, nè dei malvagi. Semplicemente, la sua azione è diretta a far sì che gli scopi che un uomo si prefigge possano essere realizzati nel miglior modo e nel minor tempo possibile.Cercarono dunque, con estrema metodicità, il modo più semplice ed efficace per far sì che questa voce potesse esprimersi sempre di più. Lo trovarono, scoprendo con stupore che essa in realtà si esprime in continuazione, donando consigli in tutti i campi della vita, e che essa è quasi sempre sommersa dal rumore di altre voci. Emozioni negative, convinzioni limitanti, attività mentale viziosa: queste condizioni ne limitano la percezione, inducendo l'essere umano a considerare la "voce che esaudisce i desideri" al pari delle altre, lasciando dunque i suoi consigli incompiuti. Oggi chiamiamo questa voce "Intuizione". Ne riparleremo ampiamente in futuro, quando ti spiegherò come ottenerne tu stesso il dominio. Per ora continuiamo questa leggenda.
Ricordo che la parola "Intuizione" era già stata nominata da Mario nel primo messaggio ricevuto davanti all'immagine di Daniele nella fossa dei leoni. Egli diceva che tale iconografia rappresentasse in un remoto passato "l'Intuizione che si destreggia attraverso le iniquità del mondo". Credo che questa definizione si adatti bene alla spiegazione che Mario mi sta dando.
Fra gli antichi un uomo si distinse, sia per sapienza che per risultati. La Tradizione non riporta nè il suo luogo di nascita, nè dove egli sia vissuto e sepolto. Conosciamo solo il suo nome: Kuram. La leggenda che circonda il suo nome è antica di migliaia e migliaia di anni. Sappiamo che proveniva da una semplice famiglia di contadini, ma che per sua natura amava le sfide e il viaggiare lontano. Divenne un mercante, e nel suo peregrinare incontrò un gruppo di saggi. Apprese con estrema velocità tutto quello che essi avevano da offrirgli. Ma egli fece molto di più: seguendo le indicazioni della sua Intuizione, riuscì a superare i limiti imposti alle capacità umane sfruttando le sue innate abilità spirituali. Scoprì dunque che l'Intuizione non è l'unica possibilità sovramateriale dell'essere umano, ma che egli, se opportunamente addestrato, può riuscire in tempi ragionevoli ad ottenerne moltissime altre. Egli scoprì tutte le meravigliose possibilità dell'Essere, fra cui la luminescenza, e le insegnò ai suoi amici. Non solo: creò l'Organismo come lo conosciamo ora, ne stabilì la struttura e quali dovessero essere i fini dei suoi adepti. In particolare si narra che egli per primo stabilì che l'Organismo era pronto per assolvere ad un compito estremamanente importante per il nostro pianeta, ossia la materializzazione delle energie umane, allora in rapida ascesa, verso l'ottenimento di un mondo più vivibile e pacifico. Cosa che ancora oggi noi cerchiamo di fare.
Alcuni dubitano della reale esistenza di Gesù Cristo. Altri mettono in dubbio che tutto ciò che si tramanda su di lui corrisponda a verità storica. Lo stesso accade anche per il fondatore dell'Organismo:
Esistono anche molte leggende su Kuram. Si dice per esempio che avesse ottenuto la possibilità di poter allungare la propria vita a piacimento e che ne avesse tenuto segreta la scoperta. Alcuni sostengono che questo rientri nel mito, più che nella realtà. Tradizionalmente si attribuiscono a Kuram la scoperta di molte delle più importanti leggi che regolano l'universo. In particolare definì compiutamente la legge di equilibrio: essa in sostanza afferma che ad ogni creazione ne corrisponde sempre un'altra di natura opposta. Si narra che Kuram, secondo questa legge, intuì che, contemporaneamente alla nascita dell'Organismo, dovesse a breve necessariamente nascere anche una nuova organizzazione dedita al compito inverso: quello cioè di evitare accuratamente che le energie umane si concentrassero artificialmente in una direzione di miglioramento delle condizioni del pianeta Terra e dei suoi abitanti. Di lì a poco uno dei suoi allievi più dotati, Samuor, si allontanò dagli insegnamenti del maestro, in contrasto con il suo progetto. Secondo l'allievo infatti è ingiusto convogliare le energie prodotte dal genere umano in corsi aridi e pianificati, ma che anzi era necessario impedire a tutti i costi che questo accadesse. In questo modo l'umanità avrebbe veramente imparato dai propri errori e, seppur temporaneante moribonda, col tempo essa avrebbe scoperto una linea di sviluppo autonoma e spontanea, l'unica in grado di sostenersi autonomamente nel corso dei millenni. Samuor sparì portando con sè le scoperte di Kuram, e fondò una nuova organizzazione, ancora oggi viva più che mai. L'Organismo è in perenne lotta contro i Figli di Samuor, che minacciano continuamente i nostri sforzi di portare ordine e pace nel genere umano: strenuamente difendiamo le nostre creazioni dai loro attacchi.Ti chiederai chi sia a questo punto nel giusto: coloro che si sforzano di convogliare le umane energie verso una accelerazione del loro inevitabile progresso, o coloro che invece spietatamente credono che, senza imparare dagli errori, il genere umano non può ottenere alcun duraturo miglioramento? Chi fa parte dell'Organismo ha fatto la sua scelta, cercando se possibile di evitare dolore e sofferenza. Sappiamo che a volte questo è inevitabile, ma se esistesse la possibilità di una scorciatoia verso un progresso senza disperazione, perchè non adoperarsi per avvantaggiarlo? Perchè non tentare? I membri dell'Organismo non ce la fanno a rimanere con le mani in mano mentre migliaia e migliaia di fratelli sono nell'angoscia. Prova a pensare alle dittature, alle stragi, ai genocidi, alle guerre del nostro mondo. Pensa al peggiore dei dittatori: egli sarebbe potuto rimanere una persona qualunque, continuare a fare il lavoro che faceva in precedenza, oppure poteva morire, o essere ucciso. Perchè questo non è accaduto? Perchè, anche se il mondo intero rifiuta la guerra, egli è riuscito comunque a diventare ciò che era? Quali bassissime energie ha egli convogliato, ha manifestato, ha portato a compimento? Non era possibile far prendere alla Storia un'altra strada?
Il discorso di Mario sembra convincente, anche se non mi sento di condannare del tutto la spinta che anima i cosidetti Figli di Samuor. Forse egli intuisce già questa mia indecisione, dato che cerca vivacemente, e con reale drammaticità, di argomentare la sua scelta. Ma il dubbio rimane: davvero gli essere umani possono essere guidati senza per questo dover limitare la loro libertà? Mi vengono in mente molte istituzioni internazionale che sono nate con le migliori intenzioni, e che poi si sono dimostrate scatole vuote, perchè forse gli esseri umani non erano pronti a recepirne il messaggio. Mario conclude la sua lunga mail con un tono da rivelazione:
Kumar ci dette anche la spinta iniziale a studiare le analogie che si manifestano in un dato luogo e in un dato momento. Ci suggerì di studiare il moto degli astri, indicando nei maggiori di essi le energie che solitamente li contraddistinguono, accompagnando le loro rispettive posizioni a delle profezie. Alla luce di queste informazioni, ti posso affermare con assoluta certezza che la situazione che sta vivendo in questi anni l'umanità è di cruciale importanza. Un momento come questo si ripete solitamente ogni diverse migliaia di anni. Ed è per questo che desideriamo che tu venga con noi: perchè sappiamo che, anche tu come noi, nel tuo cuore non puoi accettare di veder buttare via vite innocenti per pure combinazioni ed ignoranza. Il genere umano ha bisogno di una guida, e noi possiamo far sì che essa venga alla luce. Ma per essere certi che questo accada abbiamo bisogno di ogni aiuto possibile.
Ho letto e riletto questa mail decine di volte, quasi per cercare di capire se essa, nella leggenda di Kuram e dei Figli di Samuor, celasse un messaggio occulto. Oppure che esso fosse nascosto nella profezia contenuta nell'ultima parte, da cui si intuisce perchè l'Organismo è venuto a cercare uno sconosciuto appassionato di astrologia.
Sento di aver già preso una decisione, ma essa non è ancora salita alla mia coscienza.